Jun 6, 2011

Pagellone di fine anno

La vendetta è un piatto che va servito freddo, si dice. Ma quest'anno anche il commento finale lo serviamo freddo, e sono sicuro che potrebbe risultare indigesto a qualcuno. Il giudizio insindacabile di Fab, però, è così: prendere o lasciare. Io mi prendo, e voi?

Lerner Brema. Rabbia, sudore, determinazione. E un po' di cacarella finale. Così il vecchio volpone Fabbra è riuscito finalmente ad aggiudicarsi la sua prima, agognata stelletta, suggello di un'annata in cui anche gli ultimi due presidenti privi di tituli hanno messo una coppa in bacheca. Dopo le delusioni accumulate nelle stagioni precedenti, Fabbra ha saputo condurre un'asta lucida e meno fantasiosa del solito. Ha puntato su delle certezze (Cavani) che non hanno deluso le attese, confermando lo splendido girone di andata. Ma il vero uomo-chiave del suo campionato è stato capitan Totti, praticamente nullo all'andata e protagonista di un inaspettato risveglio in primavera. I gol del Pupone hanno permesso ai Lerners di sopperire ai vuoti di altri elementi che invece hanno un po' deluso le aspettative o dato meno di quanto ci si aspettasse da loro (Miccoli, Maxi Lopez, Pastore). I tre portieri sono stati alternati con grande maestria, ecco un altro dei segreti dell'ottimo campionato da allenatore di Mr Fabbra. Da segnalare le sorprese Lodi e Nagatomo, i soliti benedetti golletti di Bovo dalla difesa e il grande finale di campionato di Giaccherini. Insomma, una stelletta meritata, anche se non ricorderemo i Lerners negli annali delle super-squadre della nostra lega. Voto: 8,5

Noguri Heroes. All'indomani dell'asta, alzi la mano chi non pronosticava un titulo facile per i Noguris, che obiettivamente si erano dotati di una rosa di primissimo livello. Alla fine del campionato, Fab si ritrova con un secondo posto che lascia l'amaro in bocca, anche se conferma il trend positivo di un fanta-presidente che ultimamente si è tolto parecchie soddisfazioni. Il testa a testa con compare Fabbra è andato avanti fino all'ultimo respiro, e i 5 punti di distacco la dicono lunga sull'equilibrio nel duo di testa. La sconfitta è sostanzialmente dovuta a un periodo di appannamento nel quale è piombata la squadra, circa a metà del campionato. Un periodo caratterizzato da scarsa condizione delle pedine-chiave, ma soprattutto dalla scarsissima lucidità dell'allenatore, che troppe volte ha sbagliato formazione. I tre portieri non sono stati all'altezza di quelli dei Lerners, in difesa si è segnato troppo poco e quei pochi gol sono rimasti in panchina. A centrocampo, a fronte delle certezze Hernanes e Jimenez (gran campionato per il cileno, pupillo di Fab), altri (Diamanti, Menez) hanno molto deluso e altri ancora (Boateng, Palladino, Ambrosini) hanno patito infortuni. Gli attaccanti hanno fatto complessivamente il loro dovere, e proprio qui l'abbondanza si è troppo spesso rivelata un'arma a doppio taglio. Voto: 7,5

Chapeau!. Il voto per la squadra di Filus è abbastanza scontato. E' una media tra il 5 della prima parte e il 9 della seconda. Perchè la compagine derelitta, che per paracula ammissione del presidente stesso ambiva solo a chiudere con dignità, ha chiuso al terzo posto e portandosi a casa la soddisfazione del top score. In fase d'asta, la delusione già serpeggiava per le scelte sbagliate e la rosa al di sotto delle aspettative di un presidente solitamente preparato e ambizioso. E infatti nella prima parte non ci sono state sorprese, nel senso che il gruppo si è assestato abbastanza stabilmente in ultima posizione, con pochi guizzi d'orgoglio. Poi, evidentemente, alcune componenti hanno dato la scossa: la rivoluzione (solita) nel mercato di riparazione, una strigliata alla squadra e alcuni senatori che hanno tirato fuori le palle. Hamsik e Pazzini hanno ricominciato a segnare, Robinho ha ripreso a ballare la samba, Amauri si è ricordato di essere un attaccante e anche la fiducia al pupillo Pozzi è stata ripagata. Felice anche la scelta di puntare su Doni, rinvigorito (come Totti) da Montella. E preziosissimi alcuni difensori, come il goleador Silvestre e la sorpresona Armero, autentico maratoneta e assist-man. Così è stato possibile assistere al mezzo miracolo, con una rincorsa degna del miglior Pantani, quando staccava tutti nella salita finale. Con quello che aveva a disposizione, Filus ha ottenuto il massimo. Chapeau! Voto: 7.

Leerd Hammers. Il terzo posto conquistato è un passo avanti rispetto agli ultimi, deludenti, gironi. Ma quel cannibale che sapeva ammazzare i campionati con squadroni come Giambekistan o Koyote Kid non alberga più tra noi. Diciamolo, Espo si è ammosciato. Si ricordano pochi squilli da parte di una squadra che non è mai crollata, ma che non è mai nemmeno seriamente riuscita a impensierire il duo di testa. Quindi, a conti fatti, e conoscendo il pollo, questa terza piazza (per giunta in condivisione) non può far felice il presidente. Sarebbe facile attribuire gran parte delle colpe a Ibra, strepitoso all'andata e spesso assente nel girone di ritorno. E in effetti è così: i soldi spesi non sono stati ben ripagati. E tra gli altri attaccanti, altri hanno ampiamente deluso: dov'è finito il killer Gilardino? E il cobra Pellissier? E poi troppe volte non è stata concessa fiducia al geniale Zarate, autore di un ottimo finale di campionato. Sarebbe bastato poco, forse... A centrocampo si è distinto Palacio, attaccante aggiunto, così come Inler e, in parte, Olivera. Non pervenuto Sneijder, ancora in vacanza post-mondiale, deleterio De Rossi e sottotono Montolivo, stanco di Firenze. Il miglior difensore del mondo (Thiago Silva) non ha fatto la differenza perchè spesso la squadra giocava col 3-4-3. Si poteva osare di più, forse. Ma il coraggio non si compra al mercato. Voto: 6

The Hooligans. La grande soddisfazione per la prima stelletta conquistata all'andata poteva far prevedere un campionato sottotono per Braun. Così è stato, e ciò che più sorprende è che un mister a volte confusionario, ma sempre combattivo e pronto a far saltare il banco, non abbia saputo dare la scossa alla squadra. Sono mancati anche gli ormai mitici alti e bassi delle compagini braunesche. Anzi, il clamoroso basso c'è stato con la "conquista" del flop score, con un punteggio ridicolmente basso. Nel complesso, la squadra ha vivacchiato tra terzo e quarto posto, con una puntata a impensierire Fab, una fiammella che si è spenta dopo un paio di settimane. E dire che questa è stata la squadra del capocannoniere, quel Di Natale autore di due annate straordinarie. Intorno a lui, però, sono fioccate le scommesse clamorosamente fallite (Okaka, Macheda, Kozak), le delusioni (Borriello, Floccari in parte) e gli infortuni (Pinilla). Il centrocampo era ben assortito e ha spesso portato i gol che sono mancati in attacco (Totò a parte). Azzeccato, in difesa, l'acquisto di Barzagli, ma anche qui di gol se ne sono visti pochi. Per il prossimo anno, a mister Braun non chiediamo la luna. Vogliamo solo che torni a combattere, a sparigliare le carte, a mettere in piedi una squadra pazza. Vogliamo che giochi con il cuore, quello che è mancato da quando si è riempito la pancia. Voto: 5,5

Celta de Victoria. Nomen omen. Avevo detto che avrebbe portato sfiga, e così è stato. Ormai sta diventando una maledizione, ma se Luca non fa attenzione anche a questi piccoli ma significativi particolari, anche gli dei del fantacalcio possono rivoltarglisi contro. L'approdo in zona punti manca ormai dalla stagione 2008/2009, secoli fa. L'astinenza sta innervosendo il presidente, costretto ogni anno a mettere mano al portafogli manco fosse Al Mansour. Anche in questo girone, un mix maledetto di errori e sfortuna ha prodotto il patatrac. Milito era in realtà Virdis (ma dopo l'andata un po' lo si sapeva), Vucinic ha sbagliato gol che avrebbe segnato anche il peggior Fabbra a calcetto, Nené è sparito (letteralmente), Crespo e Toni sono stati impegnati in un torneo di tresette per anziani. La stella della squadra, quel Sanchez conteso da mezzo mondo, ha fatto il suo prima di infortunarsi, così come Giovinco e Cossu. L'evanescente Krasic si è rivelato una scommessa persa. In difesa, Nesta e Balzaretti non sono bastati e in porta l'unico portiere buono (Handanovic) non poteva certo giocarle tutte. In più, nella fase calda del campionato, le giornate finali, Luca si è ritrovato con una morìa generale (sfortuna). Però secondo le ultimissime notizie, Paolone Paoloni sarebbe stato visto aggirarsi nello spogliatoio e versare del lassativo nelle borracce del Celta. Questo spiegherebbe tante cose. Nomen omen. Sarà per la prossima volta. Voto: 4,5.

9 comments:

braun said...

un pò troppo severo nei confronti degli Hooligans. In fondo hanno lottato anche se non erano all'altezza di vincere.

fab said...

se leggi tra le righe, il mio commento era pieno zeppo di complimenti per il combattivo Braun. Quello stesso Braun che non ho visto in questo girone. Rivoglio il vecchio leone!

filus said...

Mitico punto finale di fab, che ho assaporato come un dessert che si fa aspettare. Condivido più o meno tutto, e sono ansioso di preparare una squadra degna di miglior sorte nella prossima edizione, che per mia fortuna è un girone d'andata e, come dice la storia, proficua per le mie squadre.
Chapeau!

fab said...

haha bella l'immagine del dessert. E sono contento che non ti sia stato indigesto! Anche perchè sono stato, giustamente, generoso con te.

Lc said...

Si associo a Braun dicendo che la mia stagione non è stato da 4,5 visto che fino a quando si è abbattuta sulla mia squadra la peste suina africana ero tra i primi 3. Il 4,5 me lo prendo solo per il mio finale di stagione, dovuto anche alle inutili ultime giornate senza stimoli per nessuno..

Fabbra said...

beh io invece concordo in toto con Fab, sempre leale e sincero nell'ammettere la mia (anche se leggera) superioritá. La lotta é stata dura fino alla fine e la paura di vincere associata a emergenze di formazione finali rischiavano di far svanire questo mio sogno ma alla fine la luna nera é calata e il sole ha illuminato questo mio ottimo girone fantacalcistico. Adesso pero l 'obiettivo per la prox stagione é riconfermarsi per non diventare una meteora. E adesso con piú esperienza aquisita spero di diventare un osso duro per i prox tituli.

fab said...

Beh Luca, la sfortuna ha giocato un bel ruolo ma quando la squadra si scioglie sul più bello significa che fallisce l'obiettivo, e il cucchiaio di legno è sempre spiacevole. E non capisco perchè parli di finale senza stimoli. Ti riferisci al campionato reale spero...

@Fabbra: ho voluto premiare le tue qualità da allenatore: si è visto che tornando a casa e seguendo il campionato ogni domenica hai potuto gestire meglio la squadra. Anche se tutti ricordiamo la mitica tripletta di Cavani in panca. Ma è stato un incidente di percorso. E ho premiato anche il fatto che sei riuscito a sorpassarmi e poi restare in testa fino alla fine.

Espo said...

x quanto mi riguarda, stagione nettamente al di sotto delle aspettative e molto deludente per il sottoscritto, troppo ibra dipendente e infatti s'è visto come a parte ibra davvero in pochi potevano fare la differenza...ora rimboccarsi le maniche, leccarsi le ferite e alla prox fantastagione, fantaciucci!

Lc said...

Certo che mi riferivo alla mancanza di stimoli da parte della Serie A reale, dove le squadra hanno iniziato a fare turnover..