TEMPO DI BILANCI #2

Oggi tocca all'Orlandia passare sotto la scure del giudizio di Feb. Spero solo che queste mie parole non mi valgano una bastonata da parte del diretto interessato. In tal caso, mi appellerò all'articolo 21 della Costituzione Italiana.

ORLANDIA. Il girone dell’Orlandia ha un po’ ricordato il campionato della Juventus. Partiti con i favori del pronostico, col vento in poppa e con la fiducia di tutti, si sono presto ritrovati nel bel mezzo della bufera. La gloria per la squadra di Luca è addirittura durata meno, perché da subito si è notato che qualcosa non andava. Sono mancati i gol, quelli che dovevano arrivare a raffica grazie al micidiale attacco. E poi sono arrivati scambi improvvidi, uno su tutti quel Vucinic-Nesta con l’infortunio del difensore giunto subito dopo. A ben guardare, poche cose hanno girato per il verso giusto. Buffon, quando ha giocato, è stato perforato in ogni partita senza pietà; la difesa ha regalato davvero pochissimi gol (Criscito, Antonini all’ultimo); i goleador del centrocampo, specialmente i genoani, hanno segnato meno del solito e spesso sono scesi sotto la sufficienza; in attacco Gilardino, acquistato a suon di milioni, ha steccato, Iaquinta è tornato in campo troppo tardi; Barreto è stato scostante e soprattutto ha sbagliato troppi rigori; Borriello ha fatto il suo ma alcune volte i suoi gol erano relegati alla panchina. La squadra è stata in lotta con gli altri quasi fino alla fine, a differenza dei Marrazzozzoni, ma quello scatto che, per esempio, ha avuto la Defensa FC, all’Orlandia è mancato e così è arrivata la rassegnazione. Ora per Luca le statistiche si fanno impietose. L’ex dominatore di storiche stagioni (Belfica) non arriva in zona premi dalla seconda edizione (2006/07) e da troppo tempo non ottiene soddisfazioni. Tutto sembra assumere i contorni di un giallo, e anche la filosofia da rischiatutto, che ha sempre contraddistinto il nostro, a questo punto è da mettere in discussione. Il rimpianto: aver venduto Vucinic.
VOTO: 4,5

domani: Vogel In Brand